VIKING ROMA F.C. – S.HC.FIRELIONS SERENISSIMA 9-5 (3-2; 1-2; 5-1)
Il secondo week-end di dicembre i vichinghi salgono a Lagundo, con l’obiettivo di rientrare con sei punti. La partita del sabato è contro Serenissima, ultima in classifica, e dunque vittoria obbligata in vista play-off. La partita inizia bene per i nostri, che impongono subito il loro ritmo e passano con Sorte dopo 4’, abilissimo nell’aggirare il difensore avversario. La superficialità soprattutto sotto porta però, non porta Viking ad allargare il divario, che anzi, tra i minuti 6 e 8, viene raggiunto e superato, a causa di errori in fase di impostazione. Poi al 13’, Cristini sfrutta alla perfezione lo spiraglio lasciato dalla difesa e con un tiro potente la mette proprio nel sette. Il primo tempo è agli sgoccioli, e Viking comincia a giocare veramente bene, sfornando azioni a ripetizione. A sugellare questo momento ci pensa Nicolò Zanella, ben pescato dal fratello Francesco in mezzo allo slot, che controlla e con un tiro non potente ma estremamente preciso la infila sul secondo palo. 3-2 per noi alla fine del primo tempo.
La seconda frazione purtroppo non comincia come si era chiusa la prima e Viking viene messo seriamente in difficoltà. La difesa vacilla e gli unici pericoli per gli avversari derivano non più da azioni corali e manovrate, ma da spunti personali. Viking torna sotto nel punteggio incassando i gol al 3’ e 8’. Coach Pinna decide che è il momento di inserire la linea del power-play, e i frutti di questa decisione sono pressoché immediati; con questa linea Viking torna a governare il match e ricomincia a riproporsi concretamente in fase offensiva. D’Anna prima colpisce un palo e poi ancora Sorte, sulle successive ribattute in area, più lesto di tutti la appoggia il rete. Secondo tempo: 4-4
L’ultimo tempo è totalmente diverso, la squadra è reattiva e vivace, e forse è agevolata dal calo degli avversari. Ci pensa D’Anna a siglare l’ennesimo sorpasso, con un bello spunto personale, dopo solo un minuto e mezzo. Zanella F., per eccessiva foga, prende ravvicinatamente due volte la penalità di 2’, lasciando di fatti la squadra in inferiorità numerica per 4’, ma Viking non si spaventa e, anzi, segna altre due volte, prima con Salvagno, a seguito di un veloce scambio con D’Anna, poi ancora con Sorte. Quando poi si torna in parità numerica, Viking colpisce nuovamente con D’Anna, assistito dal solito Sorte. A 2’dalla fine dell’incontro Serenissima trova l’unica gioia del periodo, ridimensionata il minuto successivo dal secondo gol di serata di Zanella N., su schema di punizione assistito da Ciotti.
VIKING ROMA F.C. – U.F. GARGAZON LIFTEX 3-5 (1-1; 3-0; 1-2)
Il giorno dopo ad attendere I vichinghi vi è Gargazon, squadra ben diversa da quella del giorno prima, con un tasso tecnico e un agonismo decisamente superiori. L’inizio, sebbene non sia dei migliori, sorride a Viking che va in vantaggio grazie al giovanissimo Muscherà, abilissimo a sfruttare un suggerimento di Sorte in pieno slot. I ritmi non sono elevatissimi, ma è sempre la squadra altoatesina a portare più pericoli. Il fortino romano resiste fino al 14’, quando Gargazon colpisce in power-play. Il primo tempo termina 1-1.
Negli spogliatoi il coach Pinna e i più esperti predicano più attenzione e concentrazione, soprattutto in vista del secondo tempo, che è da sempre il periodo in cui Viking ha più difficoltà. Nonostante gli avvertimenti però, puntualmente si verifica ciò che accade sempre: scollamento fra i reparti, confusione e difficoltà nel far girare la pallina. Dopo soli 4’ e 30” Viking ha incassato due gol, che saranno quelli che decideranno il match. I nostri provano a reagire, ma si scontrano sempre contro il muro difensivo avversario. Come se non bastasse Gargazon si scioglie anche atleticamente, e comincia a sfornare azioni ottimamente manovrate, frutto di grande corsa e controllo di palla. A 8’ dal termine della frazione Garagazon segna ancora: 1-4 il parziale.
Se è vero che il secondo tempo è quello in cui i nostri incassano di più, è altrettanto vero che il terzo è quello della riscossa generale, in cui tutti si sacrificano veramente al massimo per raggiungere il pareggio o la vittoria. È successo spesso in questo campionato e lo stesso è accaduto in questa partita. Il coach decide che è il momento di schierare la linea del power-play, che tanto bene fa ogni volta che scende in campo. Viking anche in questa occasione, agevolata dal fatto che Gargazon in virtù del risultato non è più tenuto ad attaccare, ma solo a contenere, schiaccia gli avversari e ricomincia a giocare da vera squadra di floorball. Dopo 3’ i nostri accorciano le distanze con Zanella F., assistito dal fratello Nicolò, per il 2-4 che con tutto il periodo davanti ridà forte speranza. Ma gli avversari sono di tutt’altro parere, e nel giro di 1’ cancellano le aspettative dei romani andando ancora a segno. Viene riproposta ancora la linea del power-play, ma stavolta Viking non riesce a trovare la giusta occasione. Passano i minuti e la partita si fa più fisica, ma pur sempre corretta. Sono sempre i nostri ad avere per larghi tratti il possesso del gioco, ma non riescono mai a capitalizzare ciò che creano. Ci vorrebbe un colpo di fortuna, ed è proprio quello che avviene: i difensori avversari, messi alle strette dal pressing vichingo che dura da tutto il terzo tempo, provano a spazzare, ma lo fanno malamente e la pallina capita nei pressi di Sorte vicino all’area grande, che, freddissimo, la spedisce nel sette. Viking ci crede più che mai, ma Gargazon ha ormai da tempo rinunciato alla fase offensiva, dedicando tutti gli sforzi solo a quella difensiva. La partita termina con un amaro 3-5.
L’ennesimo dispiacere, l’ennesima occasione di affermazione buttata via e altri punti lasciati per strada. Viking deve riflettere solo su una questione: gli va veramente di vincere? La domanda potrebbe sembrare banale e di facile risposta, ma così non va. Il gioco è a tratti spettacolare, forse uno dei più belli in Italia, la condizione fisica è migliorata molto e la crescita ha portato l’esperienza che mancava. Tutti quando entrano in campo sanno cosa fare a livello tattico, ma spesso troppi si limitano al “compitino”, fanno ciò che possono senza dar tutto, e questo si ripercuote anche su chi l’impegno ce lo mette sempre e fino alla fine, perché vincere si fa sudando, ma soprattutto si fa insieme, fianco a fianco, ma diviene proibitivo se qualcuno pensa sia possibile senza l’impegno e la fatica. Esultare per la buona prestazione nonostante la sconfitta non basta e non deve più bastare, perché si vince e si perde, ma chi si accontenta parte già battuto. Ormai l’organico, come dimostrano i risultati, può battagliare ad armi pari con chiunque, ma mancano sempre la solite cose, la cattiveria, la fame, quella scintilla che distingue le buone squadre da quelle vincenti, che sempre scendono in campo dal primo minuto senza il timore di poter prendere un gol, perché hanno la sicurezza che non lo incasseranno, o, comunque, che lo recupereranno… perché sono una squadra vincente. Viking, ti va veramente di tornare ad alzare trofei? Vuoi veramente tornare a far commuovere i tuoi tifosi? Viking, vuoi vincere? Allora alzati, spogliati della veste dell’eterna promessa e credi che si può realizzare tutto, con umiltà, fatica, abnegazione e fame. Torna ad essere la squadra in cui tutti i bimbi appena iniziavano a giocare a floorball avrebbero voluto giocare. Divieni un punto di riferimento e un esempio per tutti. Desidera la vittoria, tendi a lei finché non la avrai, e potrà capitare di non ottenerla sempre, ma tutti coloro che ti sconfiggeranno dovranno farlo con estrema fatica e dovranno essere consapevoli di essere riusciti in un’impresa, quella di battere Viking. Dovranno avere paura di affrontarti e tremare quando ti avvicinerai alla loro area di rigore. Vai Viking, siamo tutti con te, ti supporteremo sempre, ma il tuo futuro passa dalle tue mani.
FORZA VIKING!!!